Domenica 17 maggio è stata ufficialmente aperto un nuovo portone verso nuove vie tivaniche, si tratta del nuovo Abisso delle Vespe.
L’Abisso in questione fu scovato da Angelone (Angelo Zardoni) e si trova nella zona M. Ilardei (area Pian del Tivano), sul versante che da verso i Pian di Nesso, a circa 1280 m. Diversi scavatori, noi del G.G. Saronno, G.G. Milano, GG Busto Arsizio e altri solitari che non so bene quando e quante volte andarono a scavare nel Buco in questione. Lo scorso anno quando andai con altri del mio gruppo riuscimmo a stappare il tappo di terra, superare un saltino di due metri e trovammo una strettoia in roccia.
Foto di gruppo dopo il superamento della strettoia |
Torniamo a casa esaltati, ma ora che si fa? È chiaro che anche se ci troviamo a 10 m dall’ingresso non possiamo essere in troppi a scendere e il pozzo non per chiunque.
Domenica scorsa al Tivano siamo Fabrizio Dal Corso, Giuseppe Ottaviano, Margherita Uboldi, Angelo Zardoni (GG Saronno) Antonio Premazzi, Luana Aimar (SC Erba), Davide Corengia, Valeria Nava, Andrea Maconi (GG Milano) ed io.
Raggiunti l’ingresso entriamo, oltre ad avere 210 m di corda con noi, abbiamo set da rilievo, attrezzatura foto e video. Puliamo la partenza, io e Luana facciamo le riprese, Davide inizia la discesa. Parte così una sequenza infinita di frazionamenti tra cenge sospese e microterrazzi, il pozzo continua , non si vede il fondo, ma la roccia è uno schifo. Dopo Davide , c’è Fabry e io dietro di lui. Mi seguono Maconi e Antonio che rilevano e Luana. Gli altri per non prendere freddo sono fuori ed entrano più tardi. Ma poi non avremo più contatti con loro fino alla nostra uscita. Lentamente ma inesorabilmente scendiamo. Davide e Fabrizio lanciano sassi, ma non si fermano mai! Finisce la 100. Si arma con la 70. Siamo sempre appesi. Ci ricompattiamo su un terrazzino che non da molta fiducia. Sotto ancora nero. Davide prosegue. Finisce la 70 e dice che forse non basta neanche la 45. Infreddoliti, Antonio, Luana ed io iniziamo a salire. Poi contr’ordine, forse c’è il fondo(!) e la corda basta, attendiamo appesi. Poi l’urlo di liberazione “Arrivato, c’è un salone!”. Cambio attrezzi e tutti giù. Il pozzo termina con un bel tiro di circa 30 m nel vuoto. L’ambiente già grande, finisce in una mega galleria che continua a valle e a monte. Esultiamo ubriachi di gioia!
Base del P144 "Colpa d'Alfredo" - Foto L. Aimar |
Alla fine il pozzone misura 144m, il fondo della grotta è -169m, e ce ne ancora da vedere. Ma è assolutamente importante bonificare il pozzo, che abbiamo battezzato Pozzo Colpa d’Alfredo.
L’armo è molto tecnico e il rischio di tirarsi pietrate è altissimo, quindi è solo per speleo con un po’ di esperienza. Anche se si trova vicino all’ingresso.
Per quanto riguarda l’aria, la grotta aspira e l’aria l’abbiamo ritrovata anche alla base del pozzo, sia nel ramo che sale che in quello che scende, in direzione di ingressi bassi. In inverno sarà interessante vedere a che T° esce l’aria.
Insomma, l’Abisso delle Vespe ci ha sorpresi tutti. Un complimento in particolare a Davide che si è armato tutto il pozzo e non ha mai mollato.
Che altro dire…. Abbiamo bucato il Tivano!!!
Notte
Andrea
Sarebbe stato più corretto ALMENO mettere il nome dei principali solitari !!!!!
RispondiEliminaSarebbe stato più corretto ALMENO mettere il nome dei principali solitari !!!!!
RispondiEliminaNon sapendo bene chi fossero i "solitari" in questione non volevo citarne alcuni per escludere altri. Capisci bene che definire chi sono i "principali solitari" è un pò dura se non so nemmeno bene chi e quante volte c'era stato prima di noi. Sinceramente non sapevo nemmeno che ci fossi stato anche tu. La prossima volta manda una mail di aggiornamento così che tutti sanno tutto.
RispondiEliminaCiao
Andrea